La Riserva del Monte Salviano è un’area protetta il cui territorio ricade nel comune di Avezzano, si presenta come una piccola catena montuosa, capace di regalare magnifici scorci panoramici. Situata lungo lo spartiacque tra la conca del Fucino e i piani Palentini, per lo più spoglia, include le cime dei monti Salviano e d’Aria, Cimarani e San Felice. Al suo interno la fitta rete sentieristica ben collegata, attraversa ambienti che variano repentinamente, in grado di soddisfa le esigente di escursionisti, podisti e ciclisti, c’è l’imbarazzo della scelta!
Punto ideale di partenza del giro è il Centro Commerciale Avezzano Center, da dove si sale verso la SR 82 che si lascia subito al primo tornante, risalendo sul sentiero “zig zag”. Su fondo compatto, pendenze regolari e stupendi tornanti, in breve ci si ritrova sotto le pendici del monte Summari. Intercettata la deviazione del trail Nose Press, un traverso a mezza costa ci proietta sulla sezione dei 14 tornantini, il nome è tutto un programma ed è sottinteso che occorre saper fare la tecnica della curva stretta. Il sentiero si presenta stretto, fondo compatto
breccioso a tratti esposto con un po’ di smosso sul finale. Ritorniamo a salire ripercorrendo il fantastico sentiero zig zag questa volta fino sotto i ripetitori. Attraversata la sterrata di servizio, sotto le coste del monte Summari ci si dirige verso il monte San Felice. Si scende sulla dorsale (tratto sentiero “purgatorio/creste”) fondo compatto e andatura sostenuta. Superato un altarino
religioso posto sulla sx, ci si avvicina all’altura di San Felice, ultimi metri tra rocce fisse. Dalla Croce di San Felice un panorama ineguagliabile sul massiccio del monte Velino.
Dall’altura ci si immette sul trail Chimera, un single track che parte con una buona pendenza, tra molte rocce fisse
e continua a scendere tortuoso tra gradoni rocciosi, spuntoni e smosso, da non sottovalutare, se si vuole rimanere in sella è richiesto un minino di padronanza del mezzo. Intervallano alcuni tratti flow e altri tra rocce instabili.
Raggiunta la chiesetta degli Alpini, viene da pensare che il più è fatto, invece rimane il tratto più scosceso ricco di insidie.
Usciti dal divertente muro, uno sterrato pianeggiante di collegamento ci porta all’imbocco della “Porcilaia”, un tratturo che si inerpica in forte pendenza, dove è facile perdere aderenza al posteriore e si è costretti a spingere. Intercettato il sentiero del “Prigioniero” si continua su pendenze umane, fino a raggiungere di nuovo la dorsale per arrivare all’altarino votivo e alla croce dedicati a Santa Barbara (già in precedenza incrociato).
Ora si ricalca il sentiero di Santa Barbara, la prima parte scende fluido a mezzacosta, poi dei spuntoni rocciosi e successivamente uno stretto passaggio roccioso obbligano a scendere. Continuando la pendenza si accentua il trail sempre esposto a valle si fa un po’ più trialistico, per via di passaggi rocciosi. Raggiunti i tetti di Cese dei Marzi (fraz. di Avezzano), si torna a salire per la via del Latte. La salita si inerpica subito e diventa tecnica per via di piccoli gradini, si supera a spinta un primo rock garden, ma il secondo con un po’ di
impegno si riesce a pedalare, proseguendo si esce sul valico. Una breve deviazione al Santuario della Madonna di Pietraquaria e al punto panoramico.
Andando via il tratto pianeggiante dei Pratoni conduce ad intercettare il Boschetto, un breve e divertente single track tortuoso e scorrevole, caratterizzato dal susseguirsi di curve in appoggio stile toboga, purtroppo alcune erose.
Attraversata la SR 82, si prosegue sul sentiero della via crucis (sec. tratto), ma data la semplicità si opta per una variante parallela, più scoscesa, stretta, smossa con brecciolino ed esposta.
Usciti più in basso sulla SR 82, termina la mattinata di riding al parco dei divertimenti, dal facile all’ostico, dal flow al tecnico, dallo scosceso all’esposto, si trova un po’ di tutto e ce n’è per tutti i gusti. Per oggi non resta che rientrare al punto di partenza.
Sintetizzando: singolare giro all’interno della Riserva del Monte Salviano, ideato con l’obiettivo di renderlo un minimo impegnativo e tecnico. La discesa della chimera e l’ultimo tratto di variante sono molto difficoltose. La salita della porcilaia non è affatto agevole per via della pendenza e del fondo rovinato dalle precipitazioni. Il resto dei sentieri sono molto vari e spesso esposti sul lato a valle. Ideale per trascorrere una giornata fuori dagli schemi.