Tour che si snoda su un percorso d’altura, nel territorio delle Montagne della Duchessa, rasentando il monte Morrone, una cima poco gettonata, che verosimilmente non gode della notorietà delle altre, ma in grado di regalare agli appassionati dell’All Mountain grandi soddisfazioni.
Da Corvaro frazione di Borgorose, sulla piana del Camarone, ci si dirige verso il sottopasso dell’A24 imboccando la strada bianca della valle Amara, che in questo periodo si tinge con i coloro del foliage.Inizialmente la salita è graduale, ma raggiunta la chiesetta, è un susseguirsi di repentini strappi. Lasciata la valle Amara, si devia per gli stazzi di Corvaro e con altre incalzanti pettate si raggiunge la conca del rifugio Fonte le Vene. Dal ricovero si sfrutta una pista che sale sotto le coste dell’impervia vetta del Morrone e raggiunta una cisterna,zigzagando sul pendio erboso si prosegue a spinta, guadagnando il crinale roccioso di Iaccio delle Capre (il nome è tutto un programma), che regala splendidi panorami e premia lefatiche. Inizia lo spasso, in assenza di un marcato sentiero, si scende tra le prominenze un po’ a caso e sfrecciando sull’aspro crinale tra cambi di traiettoria, alla ricerca di risalti
rocciosi si giunge su di una scagliosa pietraia.Continuando freeride si plana sul pratone de La Piana, raggiungendo un sentiero boscoso che obbliga a scodinzolare tra rocce fisse.Poi tra le silhouette dei resti di alberi, attraversata una zona devastata da un incendio,si esce su un tratto prativo ricco di rocce di medie dimensioni, assorbiti urti e sobbalzi,penetrando di nuovo nel bosco, il trail riserva diverse curve strette per giochi di nose press.Un ulteriore tratto freeride tra roccia fissa sull’ampio pianoro di Prime Prata, è seguito da una serie di lunghe diagonali e tornanti, che picchia su Corvaro.Ancora nel mezzo del bosco tra molte curve strette per continuare ad esibirsi in numerosi numeri di nose press.Dopo l’indigestione di tornanti, segue una sezione prevalentemente flow, dove si tira un sospiro di sollievo, preparandosi per attraversare un tratto roccioso, su cui di sorpresa spuntano due ripidi rock garden da pelle d’oca.
Altro lungo tratto flow, intervallato da tornantini e qualche gradone, giunge su una sinuosa sezione con tanto smosso, che ci accompagna fino in basso sulla piana del Camarone. Raggiunta la frazione di Corvaro pit stop per un caffè, poi uno sguardo d’intesa e via a risalire sul versante opposto, verso le propaggini di monte Cava. Breve tratto di bitume attraverso un ambiente rurale di montagna, si prosegue su sterrato e in corrispondenza di un fontanile,ci si immette sul sentiero che scende da monte Cava (il tratto più interessante). Si torna a correre giù, dapprima su sgarrupo, poi la pista si ristringe nel bosco snodandosi tra gradoncini ed in seguito tra sfasciumi rocciosi.Proseguendo ci si addentra nel regno della roccia, è un susseguirsi di affioramenti rocciosi e gradoni in sequenza.Alcuni passaggi trialistici rendono il trail strabiliante, arrivando su un tratto tortuoso e roccioso, seguito da altro sfasciumee come se non bastasse, altro lungo rock garden.Più avanti un dosso roccioso ci catapulta sulla parte alta della rocca,tra gli scorci dei resti di una delle antiche torri, è brutto segno, il giro volge al termine, non ci resta che goderci gli ultimi metri di riding, percorrendo vicoli e viuzze del borgo medievaledi Corvaro Vecchia, dove si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo.
Sintetizzando: un tour estremamente divertente, la peculiarità è data dai tratti di single track molto diversificati tra loro, un’alternativa valida per bikers smaliziati alla ricerca di qualcosa di tecnico.