Il Colle della Tagliata (Vallepietra – RM)

pubblicato in: Lazio, Simbruini | 0

Il Colle della Tagliata è un rilievo dei monti Simbruini, guardato dal lato settentrionale che digrada sul fosso dei Volatri, benché ammantato con una folta e magnifica faggeta è piuttosto anonimo, contrariamente si presenta il versante opposto, l’enorme rupe che incombe sul Santuario della Santissima Trinità lo contraddistingue, non facendolo passare di certo inosservato. Non di meno è il trail che  scende a Vallepietra, sentiero percorso a piedi dai gruppi di pellegrini, un eldorado conosciuto dagli appassionati delle sezioni rocciose, di per se è già tanta roba, ma non bastava, nelle menti balenava l’idea di voler iniziare da più in alto, tanto che la partenza dalla cima del Colle della Tagliata si è rivelata una scelta azzeccata.

Dal borgo medievale di Vallepietra si inizia a bitumare, usciti dal paese il Sacro Scoglio è già ben visibile, messo in risalto dalla luce del sole. Raggiunto il piazzale di Croce Trinità, tra il caos di venditori, non è facile intercettare l’ingresso del sentiero 651, il varco si stacca sulla destra all’inizio della stradina per il Santuario, prospiciente alla prima bancarella. E’ una ripida e stretta gradinata di legno, poi in ebike si inizia a pedalare, ma per poco, bisogna superarepezzi accidentati e in forte ascesa, senza demordere si alternano tratti più a spinta che pedalati. Il sentiero rasenta unaspartana delimitazione posta in prossimità dell’orlo della parete rocciosa. La sommità non è poi così distante, a dividerci ci sono solo 1000 metri, che saranno mai! Raggiunta la cima, segnalata con un grande omino di pietra, dallapanoramica balconata lo sguardo si perde sulla valle del Simbrivio, una meritata ricompensa. Indossate le protezioni, ci si tuffa in discesa, il flow fa mollare i freni, ma è immediatamente interrotto, da passaggi esposti rocce e gradoni.

Segue con un piacevole tratto di cresta con ghiaino,  poi continua snodandosi su insidiose rocce fisse,andando avanti ristringendosi, si intervalla nel bosco in un continuo saliscendi. Ciliegina sulla torta, una moltitudine di grosse radici trasversali da superare sui rilanci, che richiedono non poca tecnica, tanto da far uscire sul verdeggiante prato della Sella del Procoio con il fiatone.Dalla sella, dominata dalla dorsale del monte Autore, cambiando rotta si continua a scendere, sotto le coste del Facciatone di Cornetto, tratto fortemente scosceso, smosso e con alcuni tornantini,il trail con un fondo allentato, assai secco del periodo, scende sempre deciso, risultando piuttosto ostico,anche per via di passaggi rocciosi mai banali.A mezza costa nel querceto, sotto il versante sud del Colle della Tagliata, si incontrano altri gradoni, alcuni semplici altri

meno. Dopo due serie di strette curve ad esse, il trail sempre giocoso e rocciosetto con una sorta di flow, tornantini egradoni raggiunge la parte più bassa, dove si è obbligati a risalire a spinta una gradinata. Le pareti verticali preannunciano che si è in prossimità della rupe della Tagliata.Attraversando il ripiano, davanti alla piccola chiesetta bianca della Santissima così chiamata da molti fedeli, incastonata nella roccia, si percepisce un’atmosfera carica di storia e di fede.Oltrepassato il luogo sacro si è catapultati su una veloce discesa, fortemente smossa,la corsa viene Interrotta al raggiungimento di una poderosa prominenza, dove il fondo si fa consistente,con successioni di gradoni rocciosi che continuano a vivacizzare il trail,le asperità aumentano,  la roccia prevale con forme variegate e arrotondate, per chi non si accontenta, lungo la mulattiera si possono individuare accattivanti formazioni rocciose che offrono la possibilità di sbizzarrirsi ed effettuare numerosi passaggi tecnici.Troppo spesso, stando concentrati a scendere, guardando avanti, gli scenari che ci circondano sfuggono di vista, ma a volte basta fermarsi per uno scatto.Si sussegue fondo smosso e tanta, tanta pavimentazione rocciosa, dove è possibile ideare linee più semplici che a volte sortiscono l’effetto contrario rispetto a quelle più complicate.Tanti bei gradoni, con varie pendenze ed altezze.Il fondo si fa sempre più ostico, dietro una curva spunta una strettoia su rock garden, laddove va intuita l’unica linea da eseguire, che non permette margini di errore. Con un piacevole tratto finale costellato di rocce fisse, seguito da bitume si raggiunge il fondo valle, poi con una buona appettata si risale al centro di Vallepietra.

Sintetizzando: una lunga picchiata negativa, assai impegnativa, tra sezioni scoscese, smosse, roccia a dismisura, passaggi su gradoni rilevanti a volte esposti, tra ostacoli naturali, notevoli rock garden, tanti tornantini dove occorre padroneggiare con il nose press, un mix di eccezionale difficoltà che mantiene sempre alta la concentrazione. Un vero must per gli appassionati che vogliono scatenarsi tra la roccia.

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