Pratomagno: monte Secchieta e Poggio di Massa Nera – Reggello (FI)

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Sull’Appennino Toscano, la dorsale del Pratomagno, con un prorompente fascino, divide il Valdarno Superiore dal Casentino. La parola stessa Pratomagno rivela le peculiarità dell’esteso e vasto crinale che corre da Monte Lori a Monte Secchieta, un territorio montuoso che incanta per le sue bellezze paesaggistiche, ricco di varietà di fioriture, che ben si presta ad essere visitato con il fitto reticolo di percorsi. Ma non lasciarsi trarre in inganno, con questo tour non si va a raccogliere margherite, dal momento che si snoda su non facili sentieri. Protagonista indiscusso della giornata è il Poggio di Massa Nera. Traccia di Stefano Scott , ritrovo a Reggello (FI), ad attenderci due Perugini veraci Nicola e Mauro, con la compagnia di Gianni Di Pietrantonio e Carmine Rosonesi preannuncia una giornata proficua e avvincente.

Da Reggello oltrepassata Pietrapiana e raggiunto Saltino è già tutto un programma, si abbandona l’asfalto continuando dapprima su ripida cementata e poi su sterrata. Altra ripida rampa, un figo sentierino e su sterrato si raggiunge l’altura del monte Secchieta, che offre una bella vista sul Casentino e sul Valdarno. Ammirato il panorama, ci si tuffa sulla prima discesa. La partenza flow, lascia subito spazio a un po’ di rocce, un bel ripidone ed a seguire un mix di radici e pietre. Si torna a correre veloci nel silenzio surreale dell’incantevole e fitta abetaia di pregio naturalistico, a rallentare l’andatura vari alberi sradicati, da scavalcare e più avanti costringono a fare una deviazione laterale. Un rock garden, un rilancio e del flow portano su uno scalettato e su fondo smosso si arriva ad attraversare l’asfalto. L’ultimo singolare segmento lastricato della Scala Santa o via del Calvario, antico itinerario di pellegrinaggio, catapulta a Vallombrosa.Transitando davanti l’omonima Abbazia, si risale a superare di nuovo Saltino, raggiungendo le frazioni di CascinaNuova e Cascina Vecchia, dove un invitante area attrezzata invoglia ad un ristoro. Dopo la piacevole pausa, un ultimo sforzo, su ripida mulattiera, porta sulla dorsale nei pressi di Poggio ai Trogoli, teatro della seconda e tossica discesa. Qui il gioco si fa duro, un primo gradone roccioso premonitore, mostra il temperamento del trail e senza perdersid’animo ci si lascia prendere la mano giocando su un blocco di roccia. Tra scorci sulla piana del Valdarno, il percorsosnodandosi su fondo terroso compatto con pietre e lastre, proseguendo in leggera discesa scuote le braccia. Lapeculiarità del sentiero è data dai consistenti salti di rocce e gradoni che vi si alternano.Si arriva su uno spettacolare sperone roccioso, lo scoglio, su un lato esposto. Si risale la sporgenza di non facilepercorrenza, scegliendo una delle possibili traiettorie,

a seguire un enorme drop roccioso, sul quale Nicola si libra con sicurezza.Arrivati sul suggestivo Poggio di Massa Nera, il colpo d’occhio è notevole, come notevoli sono le linee da potercompiere sulle placche rocciose, il tratto più adrenalinico del giro. Si osservano e si valutando i possibili passaggi, sene prova qualcuno, non tutti riescono al primo tentativo.Le diverse linee sono davvero intriganti, vanno dalla piùimpegnativa, dove non si nega l’attimo di trepidazione iniziale, a quella estrema verticale riservata a chi non è debole dicuore! Si supera un ulteriore placca rocciosa.I passaggi hard terminano, ma il trail prosegue  su fondo roccioso molto scosceso.Poi un lungo taglio a mezzacosta verso destra fa recuperare un po’ di energie, successivamente, indispensabili, quando virando bisogna galleggiare sullo sfasciume di rocce a tratti molto smosso, anche qua in forte pendenza.Molto più in basso Il single track si fa più compatto e lo scosceso si riduce. Raggiunta la fascia collinare traterrazzamenti di uliveti e muretti a secco, il classico dei paesaggi Toscani, siamo a Campo D’Arme, dove tra mulattiere e rilassanti stradine, si rientra a Reggello. Il Pratomagno è davvero notevole, impossibile restare delusi, regalando una magna giornata di riding, non ha deluso le aspettative.

Sintetizzando: il single track del Poggio di Massa Nera è il regno di rilevanti passaggi rocciosi, combinato alle sezioni con fondo roccioso a tratti smosso e pendii scoscesi, ne fanno un trail particolarmente impegnativo, è richiesta una massima concentrazione e buone tecniche di guida, a differenza la discesa del monte Secchieta risulta molto meno impegnativa, ma nel complesso non va sottovalutata.

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