Grand Tour dei monti Prenestini

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Spettacolare e-tour sulle alture dei monti Prenestini che sovrastano il Santuario della Mentorella, poco distante dal Borgo di Guadagnolo. L’abbondante lunghezza e l’elevato dislivello ne fanno un giro appagante e di grande soddisfazione, sicuramente uno dei più completi della zona, per via delle tecniche e impegnative salite, per il panorama, ma soprattutto per gli aspri e difficoltosi trails di discesa. In successione: sentiero 502 Karol Wojtyla, salita sul 502 bis e Mola Bossi, trail G1 parte alta, trail G2 parte bassa.

Lasciatosi alle spalle San Gregorio da Sassola, si diversifica subito il percorso, non per evitare le prime rampe cementate, la variante si inerpica in egual misura, con tratti di sentiero irregolare, ovviamente con il solo scopo diesaltare la guida della e-bike sul tecnico in salita, andando poi a ricollegarsi sul classico tragitto. Spunta la rupe del Guadagnolo e ben presto , ci si ritrova per un caffè e due ciambelline al bar da Peppe. Senza raffreddarsi troppo si calzano le protezioni, si torna in sella scendendo verso il Santuario. In basso sul crocevia, per evitare l’asfalto e non sciupare dislivello, si tenta una deviazione freeride sul crinale laterale. Scelta improvvisa mai cosi azzeccata! In prossimità del cimitero si devia, percorrendo due parti di tortuoso sentiero, che tra gradoni e roccia fissa,proietta all’interno del Luogo Sacro, l’atmosfera mistica, vale l’attimo di raccoglimento. Siamo già al cancelletto di partenza del sentiero 502, l’emozionante e vivace trail, che scende sulla valle del Giovenzano. Si prende confidenza,facendosi prendere la mano sui pochi metri di flow, intervallati da gradini, poi è risaputo, il Karol Wojtyla trail, più avanti non da tregua. Difatti il single track inizia ad essere determinato, si alternano tratti rocciosi è l’apoteosi, curve a gomitoin rapida sequenza, si entra nel  turbine dei tornanti, conditi con qualche piccolo rock garden. Impegnati a zigzagare suroccia e gradoni, si raggiungere la S, denominata “buca” dove è alta scuola di nose-press!Infatti saper eseguire tali manovre con disinvoltura, fa la differenza a scendere. Un tornante ed ancora una esse su unrock garden, eccoci integri fuori dalla Mentorella! Superata una cementata molto malandata si risale verso Pisoniano percorrendo il sentiero 502 bis, con fondo tecnico e qualche tratto a spinta, data l’eccessiva pendenza, poi sulla scalinata di via della Mentorella si fa ingresso in paese.Bitumando si prosegue ed in prossimità di Capranica Prenestina, si devia per la Mola Bossi, un tratto in forte ascesa che arriva all’antica macina, ora ristrutturata e divenuto Rifugio Forestale (foto del 22 aprile 18).Raggiunti i vasconi si prosegue su sentiero con pendenza accentuata (la zona in primavera è ricca di acqua), poiqualche centinaio di metri scanalati da fare a spinta, seguiti da un tratto roccioso, sempre su pendenza accentuata.

Tolte le prime pettate il sentiero continua ad inerpicarsi tortuoso, con pendenze più umane, arrivando su una scenografica balconata. Si sale ancora su roccia calcarea, poi finalmente scollinando si intravede di nuovo la rupe del Guadagnolo. Toccata la strada asfaltata si sfrutta una breve deviazione sgarrupata, ora ricca di vegetazione, con il tozzo passaggio finale “del cinghiale” (facoltativo). Di nuovo a bitumare fin su alla piazzetta di Guadagnolo, dove sempre da Peppe ci si concede una seconda pausa, più succulenta: una polenta con verdure.Si inverte la rotta e si entra sulla G1, dove ravanando si cerca di individuare la linea da seguire non ben definita,riconoscibile per via di segni rossi non convenzionali, che scende scoscesa in campo aperto, tra aspre zone rocciose  da superare con tecniche trialistiche o da saltare. Tra ripidi, ripidoni e ripidelli si susseguono vari tagli  della strada.Scendendo superato un tratto smosso e un notevole gradone, nel bosco si percorre un tratto di sentiero scorrevole, ricoperto da una coperta di foglie, che lasciano intravedere solo grosse pietre muschiose.In forte e tortuosa pendenza si devia su una sezione di collegamento. Un guado di un fosso in secca immette sulla G2, che segue abbastanza scorrevole, di tanto in tanto con roccia fissa. Una serie di gradoni, un tratto tutto d’un fiato, tra rilanci gradini, roccia fissa e tornantini, giunge ad un cavatappi.

Ultimi gradoni abbastanza impegnativi, un tratto guidato, spingismo a mezza costa, siamo sul ripidone in prossimità dell’ovile in dirittura di arrivo.

Ricapitolando: la peculiarità del percorso è data dalla sua genuinità, i trails snodandosi su sentieri dove non è passata la mano del trail building a dirozzare, presentando passaggi su alti gradoni, accattivanti  rock garden, pendenze accentuate e vorticose giostre di stretti tornanti, richiedono un’eccellente padronanza del mezzo e tecniche trialistiche, che mettendo a dura prova i bikers più esperti. Nell’insieme il sentiero Karol Wojtyla, decantato come uno di più tecnici nel territorio laziale, con la tecnica e dura salita per Pisoniano e della Mola Bossi, in combinazione con il brutale grezzo, che  dalle aree agresti del Guadagnolo, picchia verso San Gregorio da Sassola, ne fanno un e-tour arricchito all’ennesima potenza.

 

 

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