Monte Fontecellese la montagna da riscoprire

pubblicato in: Abruzzo, monti Carseolani | 0

E-Tour che porta a lambire la cima del monte Fontecellese, elevazione meridionale sul gruppo montuoso dei monti Carseolani, tra Lazio e Abruzzo, dove questi si fondono con i Monti Simbruini. Con una quota non eccessivamente elevata è una cima verosimilmente poco conosciuta e poco frequentata, che risulta degna di nota.

Dalla piazzetta di Carsoli, ci si dirige in asfalto verso Marsia di Tagliacozzo, benché l’indicazione stradale indica 13 km, bisogna bitumare per 18. Al valico di monte Bove deviando si raggiunge la località montana. Nella piccola valle, alle pendici del monte Midia, col freddo pungente, si continua su sterrata che a saliscendi si inoltra in una notevole faggeta. In prossimità di un piccolo slargo, si imbocca un sentiero, pendenza e fondo con poco grip costringono a spingere. Via via si esce dal bosco in ambiente aperto, tra una moltitudine di secolari faggi, dei veri giganti, per procedere tra ondulate vallette e radure cosparse di pietre calcaree, alternando lembi di bosco.Risalita una dorsale si prosegue su traverso, benché semipianeggiante la moltitudine di pietre, rende tecnica lapedalata. Sotto le propaggini del monte Fontecellese, in vista della selletta, si è in dirittura di arrivo. Breve pausamangereccia, cerimoniale della vestizione e ci si butta all’interno di una valletta erbosa, apparentemente semplice,  scegliendo di rimanere alti rispetto alla traccia, sfruttando un po’ di grezzo, poi ad accrescere il divertimento unosgarrupo di pietre smosse, seguito da una galoppata tra cavalli bradi, sempre su prateria di quota.Si percorre uno stretto sentiero che scende tortuoso e in forte pendenza, il fondo scivoloso per via di fangoleggermente colloso, non è dei migliori, ma rende più sfidante la discesa, scegliendo la giusta traiettoria, le Magic Mary, magicamente fanno spingere i propri limiti più in là. Si giunge su un intaglio roccioso seguito da un cavatappi, il trail continua spassoso, una giostra infinita di tornanti, smosso, roccie fisse e tratti incavati, il tasso di divertimento è talmente alto che non se ne parla di fermarsi a scattare foto. Di sorpresa il trail si rivela molto panoramico, abbassandoci di quota offre una bella vista sul colle dov’è l’Eremo.Usciti su una strada bianca si risale fin su alla chiesetta rupestre di San Martino, da dove si scruta una particolare prospettiva sui monti Navegna e Cervia. Torniamo indietro sulla sgarrupata sterrata, si devia in corrispondenza delfontanile. Il sentiero con fondo sassoso molto smosso a tratti grezzo richiede buone doti di galleggiamento.Attraversata la frazione di Villa Romana, dopo il cimitero ci si immette su un canalone flow, che molto avanti si ristringe progressivamente, prendendo le sembianze di una trincea e su marcate pendenze, dove sono i resti divecchie rampe artificiali, si arriva al punto di partenza.

Sintetizzando: nota dolente, i 18 km in asfalto, che sono abbondantemente ripagati da una discesa all-mountain per eccellenza. Il trail che dalle praterie sommitali di monte Fontecellese, si snoda sul fianco Nord-Ovest della montagna, richiede un minimo di tecnica, mai troppo esasperata ed è caratterizzato da un continuo diversificarsi di sezioni, si passa da tratti terrosi flow, a tratti con rocce calcaree affioranti, si alternano tornantini e fondi smossi, il tutto a rendere particolarmente appagante la discesa.

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