Notevole traversata sul gruppo montuoso della Serra Lunga, all’estremità occidentale del pnalm, in puro stile all-mountain, con partenza da Civita D’Antino (AQ) ed arrivo a Pescosolido (FR). I Bikersorani – C.A.I. – M T B, ideatori dell’itinerario, ogni anno come tradizione, lo ripetono migliorandolo, si tratta di un must. Dopo un lungo tratto panoramico di crinale, raggiunta la sella del monte Cornacchia, bisogna fronteggiare una strepitosa discesa, con una prima parte ostica, un veloce tratto intermedio ed una sostanziosa parte tecnica finale.
Dal caratteristico borgo Abruzzese di Civita D’Antino, che domina sulla val Roveto, inizia una lunga ascesa e raggiunti
i Prati S. Elia (1541 m), in discesa, si abbandona la strada bianca.
Inizia la seconda parte di salita lungo l’ampio e panoramico crinale della Serra Lunga, fatta di saliscendi, intervallando
una fascia di bosco, salite con fondo smosso, tratti veloci, prati sparsi di pietre.
Raggiunta una radura, incapaci di trattenersi, alla vista di un bel sentiero, che a mezza costa taglia un pendio erboso,
lo si percorre, spingendo sulla parte culminante ed allungando fino a toccare il rifugio Coppo dell’Orso.
Poi in portage si risale il costone ricollegandosi alla traccia originale, per proseguire a saliscendi su fondo prativo
sassoso, fino alla sella tra monte Tre Confini e monte Cornacchia. Una meritata pausa dalla balconata che sovrasta
la conca di Campo di Grano e poi giù, partenza grezza su fondo roccioso ed impervio, Carmine Rosone la effettua
addirittura fuori dal sentiero. Il trail si riesce a gestire, fino ad arrivare ad un tratto dove per superare lo scatafascio di roccia, occorrerebbero tecniche funamboliche, che si risolvono mettendo il piede a terra. Continuando sempre su fondo smosso e roccette, richiamati da massi rocciosi, dove poter effettuare passaggi trialistici, ci si allontana dalla traccia,
ritrovandosi conseguentemente a scendere su un mega tappeto di roccia calcarea frastagliata, ahimè inutile pentirsi,
quando si è in ballo bisogna ballare e così, seguitando magnificamente si arriva sull’altopiano a ridosso del rifugio
Campo di Grano, che danneggiato da un incendio, lo troviamo quasi completamente ristrutturato per opera di volontari locali, che ci offrono anche una bevuta. Si prosegue scalpitando sulla piana ed entrando sul sentiero Q 8, man mano
che ci si addentra, la pendenza ed il fondo smosso, si accentuano e le difficoltà si amplificano, con l’aumentare della
velocità. Si divora la discesa serpeggiando nel bosco, rimediando qualche tratto di flow, un lungo rilancio corre parallelo a valle Lacerno, seguito da altri più brevi, dove si alternano segmenti con abbondante fondo smosso, con pietre e rock garden, addirittura uno spartitraffico.
In questo periodo il fondo inconsistente, allentato, reso molle dalla secca è una costante. Si arriva su un lungo e
minaccioso rock garden, che una volta superato regala soddisfazione all’ennesima potenza. Continuando tratti
gradonati e dopo un bel guidato sul finale, si raggiunge la località il Prato a quota 740 m. I giochi sono finiti, non resta che scivolare su asfalto verso Pescosolido e fino a Sora dove si fa recupero dell’auto.
Il top trail con una buona dose di salita, a tratti impegnativa, un po’ di portage, panorami eccezionali, discese dissestate, passaggi trialistici e tratti veloci, è il giusto mix tra tecnica e divertimento. Pertanto possiamo solo che rafforzare quando già sostenuto dai Bikersorani.