Morra Ferogna, classica meta di monte Livata, non delude mai, verosimilmente la più gettonata, per chi non l’ha conosce può essere un ottimo trail, per misurare e perfezionare le proprie capacità di guida, se poi si è reduci da un giro, che per colpa del diluvio non è stato possibile completarlo è un motivo in più per tornare a recuperarla.
Il tour inizia nei pressi delle rovine della villa di Nerone, sulla via Sublacense per i Monasteri, subito dopo il centro di Subiaco. Bisogna mettere in conto una snervante dose di bitume, superata la prima parte con pendenze accentuate, l’ascesa si addolcisce e si raggiunge Livata, situata nella parte più bassa dell’altopiano. Deviando poi sulla
sterrata per Campaegli ed oltrepassata una sella che domina l’omonima piana, si giunge al cancelletto di partenza
dell’entusiasmante trail, che scende in località Vignola. L’accesso al tracciato è molto grezzo, in forte pendenza, con
fondo roccioso irregolare acuminato, che convoglia a curve secche, ma vi è la possibilità di percorrere sulla destra la chicken line, meno impegnativa. Bruschi inizi, spesso amplificano le difficoltà, per far scendere la tensione, un oculato sguardo, poi si segue la linea di discesa individuata, una perfetta partenza, fa subito entrare in uno giusto stato mentale. Continuando si scodinzola su stretto sentiero con fondo breccioso, tra un bosco di pini,
tramutandosi più avanti in una sezione con roccia smossa, che non da tregua fino ad una ampia radura dove si
appiattisce dando un respiro di sollievo, per prepararci al tratto gradonato, tuffandoci nuovamente nel bosco.
A circa meta percorso, si intercetta una deviazione, anche se ripida, merita risalirla fino all’Eremo di Santa
Chelidonia, incastonato tra pareti rocciose, dove regna un silenzio irreale e si respira un’atmosfera mistica. Tornando
via, dallo stesso sentiero, si può seguire l’altra diramazione, fin sotto la rupe di morra Ferogna.
Effettuato lo sfizioso prolungamento, si continua sul trail principale, percorrendo un tratto esposto su un fosso con
tornantini e fondo roccioso, sul finale si mollando i freni rimanendo incassati un piccolo canyon.
Persa quota su asfalto, si continua su stradine secondarie a saliscendi, fino ad incontrare il sentiero per Santa Scolastica. L’accesso ristretto da vegetazione non pare convincente, ma continuando scende tortuoso per risalire e pianare sopra l’omonimo Monastero.
Con un ultimo sforzo si risalgono i tornanti bitumati fin su al Monastero di San Benedetto.
Venendo via, si frutta il sentiero che scende diretto, con una prima parte ristretta e scoscesa, prosegue poi abbastanza impervio tra roccia smossa e gradini malridotti,
risultando non per niente banale, dando del filo da torcere. In prossimità del complesso Monastico di Santa Scolastica, si devia seguendo il sentiero per il Laghetto di San Benedetto, inizialmente un magnifico flow, poi dopo un rilancio
scende tortuoso su fondo breccioso, con un ostica e stretta scalinata che esce sulla strada a poche centinaia di metri dell’area pic-nic, punto di partenza del tour.
Trail che offre difficoltà di vario genere, un ingresso da prendere con la giusta traiettoria, sequenza di curve guidate nel bosco, tratti sassosi e tratti stretti nel sottobosco con alcuni passaggi su rocce, discesa appagante all’altezza di accontentare gli appassionati più esigenti.