Campo di Grano, magnifico ed insolito altopiano d’altura, nel territorio di Pescosolido, contornato dal monte Cornacchia e dal Balzo Di Ciotto. L’ascesa si compie sul sentiero Q8, al di sopra della vasta e selvaggia Valle Lacerno, profondamente incisa dal torrente, mentre la discesa da Sella delle Scalelle, segue l’aspro sentiero Q9. Il nome ha certamente influito nella scelta del tour, tanto da ritrovarsi a Pescosolido, con l’amico Armando Alonzi, dei BIKERSORANI – C.A.I. – M T B, appassionato e conoscitore delle sue montagne. Il percorso inizia da località il Prato (740 m.), raggiungibile in auto attraversando il labirinto di viuzze del centro di Pescosolido.
Dal Prato, ci si avvia su strada bianca, continuando poi su mulattiera, si ha conferma che la salita per Campo di Grano,
altro non è che gran parte della discesa di un epica traversata “giro del Cornacchia“, da subito ci si rende conto che l’ascesa a differenza di tante altre, sarà molto spassosa.In breve si continua su magnifico sentiero, mediamente tecnico, dal fondo compatto, con radici che creano scalini e gradoni in successione, amplificandosi con tornantini e belle pettate, ma quel che più esalta, sono degli straordinari tratti rocciosi, tipo rock garden, dove con un po’ di tecnica e scegliendo la traiettoria meno aspra, si sale che è unameraviglia. Poi un lungo e multiforme saliscendi, dal fondo roccioso smosso e fisso, insomma un paradiso per e-bike.
Si continua in spingismo, dopodiché su pendenza normale si esce dal bosco e al valico ci si getta sull’altopiano,
attraversando Campo di Grano, incastonato tra varie cime.
Purtroppo il rifugio omonimo è stato dato alle fiamme.
Una breve spinta e si attraversa la piana che conduce ai Pozzi,
proseguendo altra spicciola spinta tra pietraie, si giunge a Sella delle Scalelle, dove si apre una eccellente visuale su tutta la piana di Sora e la Val Roveto.
Passando davanti a due cumuli di pietre, poco distanti l’uno dall’altro, a memoria di un mesto destino, si risale a
spinta l’ultimo tratto ed attraversati due intagli rocciosi ci si prepara alla discesa.
I primi centinaio di metri poco evidenti e rocciosi, sono ostili e difficoltosi (qui, verosimilmente deviando e confluendo un po’ prima sul sentiero in basso, traccia nera in foto, si avrebbe avuto modo di rimanere più in sella).
Superati dei tornantini, si riesce a risalire in sella, proseguendo sotto le coste di monte La Brecciosa, il nome è tutto un programma, il taccagno single track, arroventato di pietre smosse, non regala nulla,
ciò nonostante sballottati, facendo i funamboli si continua a scendere.
Più avanti il trail si fa più malleabile, offre di tanto in tanto
qualche metro di recupero, in controparte si restringe serpeggiando tra vegetazione di pino mugo.
Al di sotto di Colle Rotondo, il sentiero si riduce, risulta difficile seguire, fuorviati anche da svariate bivi che si incontrano. Si giunge sulla parte conclusiva, un segmento che richiede doti trialistiche, degno di attenzione,
ma la vista dell’abitato di Pescosolido riconsola.
Raggiunta la sterrata il giro volge al termine,
tutti incolumi e anche sorridenti, tranne il deragliatore!
Ricapitolando, ottimo tour per biker esigenti dove in discesa i passaggi tecnici e le difficoltose pietraie richiedono tanto equilibrio e tanta tecnica.
Tuttavia senza nulla togliere alle peculiarità della discesa, protagonista inattesa del giro è stata la parte di ascesa in e-Bike. Quel che più ci ha sorpreso è stato quello di essere riusciti a dominare questo trail particolarmente tecnico anche in salita: il superamento di ostacoli, radici, gradoni, tratti rocciosi, che di per se risultano già difficoltosi in discesa, non è poi così scontato e semplice superarli anche in salita. In e-Bike si può arrivare a padroneggiare questi trail anche in salita, ed affinando a poco a poco la propria tecnica di guida, si apriranno anche nuovi spazi di divertimento.
(19 ottobre ’17)