Forche di Ascrea e Obito Trail – All Mountain (Ascrea – RI)

pubblicato in: Lazio, monti Carseolani | 0

Altra full immersion nella valle del Turano, nel cuore della Riserva Naturale Monte Navegna e Cervia, un vero e proprio paradiso, un’area frequentata da biker esperti, amanti dell’All Mountain, che prediligono salite pedalate e ricercano forti sensazioni sui sentieri accidentati e tecnici delle discese, dove Riccardo con i ragazzi del team Carsolibikezone, curano particolari trail del bike park naturale,

dove si ha la possibilità di migliorare il proprio livello tecnico.

Questo tour inizia dal borgo di Ascrea, posto su uno sperone roccioso sotto le pendici scoscese del Navegna, da dove si sale per le splendide Gole dell’Obito, in dialetto “Jovetu”, uno spettacolare canyon, con impervie pareti che

si apre tra il monte Filone e Cervia.

La salita è con pendenze contenute, breve tratto asfaltato, tratti cementati, poi strada bianca, fiancheggiando una

ombrosa abetaia, che diffonde forti profumi di resina, fino a raggiungere la provinciale SP 29. Si prosegue a sinistra, impegnando subito una la sterrata per Fonte Le Forche,

toccata una sella, bella panoramica sul Navegna, manca poco.

Raggiunta la grande conca prativa de Le Forche,

un sacrosanto intervallo, rigenera la mente, poi si scende

(sen. 333) verso la sottostante fontana, continuando su una leggera traccia prativa, che diventa più evidente, addentrandosi nel bosco, lungo la vallata che costeggia il fosso Valloppio.

Il trail restringendosi, si fa subito nervoso, si snoda con tornantini, tra roccie fisse, dove bisogna cercare la giusta traiettoria per evitare di frantumare la gabbia del cambio.

Andando avanti, un po’ di accortezza, sul tratto esposto e in contropendenza non guasta. Segue un tratto di rilancio,

poi si esce allo scoperto e come per magia, si apre un incomparabile e impressionante scorcio d’insieme sul lago del

Turano, Castel di Tora e l’altura di Monte Antuni con l’omonimo Borgo. Continuando sulle coste di Ascrea, il trail si addolcisce arrivando in paese.

Frastornati ancora, dalla cornice panoramica, slacciate le protezioni, si torna a risalire nuovamente le Gole

dell’Obito, fino alla SP 29, questa volta percorrendola verso dx, in direzione di Collegiove. Raggiunto l’ingresso di una mulattiera, che riducendosi attraversa un peculiare castagneto, scende su un flow trail, con fondo terroso un po’

sporco da rami secchi, avvicendato da brevissimi tratti sassosi smossi. Si va avanti senza grossi problemi, il trail non è particolarmente impegnativo, poi a metà, un brusco cambio di pendenza e fondo breccioso smosso, risveglia dalla

distensione. Proseguendo si inasprisce, con tratti di roccia smossa di grosse dimensioni, su cui occorre saper ben

galleggiare, che incalza fino ad un ponte romano “Ponticchiu a Capo”, dopodiché allentando la morsa l’itinerario diventa decisamente più scorrevole,

 raggiungendo una biforcazione dove il ramo di destra con una bella impettata risale, ad Ascrea, al punto di partenza

(l’altra deviazione conduce a Paganica).

Sintetizzando: difficile da immaginare, che sotto le pendici del Navegna, si celano due fantastiche discese, altamente naturali, che fanno scoprire due angoli poco frequentati. Con un nervoso, mai banale trail delle Forche di Ascrea e una seconda parte di rock garden abbastanza impegnativo, dell’Obito Trail, mettono a frutto le proprie doti di guida, regalando belle soddisfazioni. Top dal punto di vista panoramico.

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