Sella Linguaggio della Forca – sentiero del Cammino Rovetano (Sora – FR)

pubblicato in: Ernici, Lazio | 0

Con i Bikersorani C.A.I. Mtb, impegnati nella costante ricerca di sentieri nel loro territorio, migliorando itinerari già effettuati, con nuovi collegamenti, ricercando valide alternative, ci si è ritrovati seguendoli in questo tour alle pendici meridionali dei monti Ernici.

Dal centro di Sora la prima meta di giornata, è il rifugio Trombetta, l’ascesa già conosciuta è descritta nell’itinerario il Sentiero Del Brigante, si può sintetizzare con una sola costante: salita e continui strappi cardiopatici.Raggiunto il rifugio, si sale rilassati per poco, quel tanto che basta a far recuperare,

perché si devia a sx, su lieve traccia prativa, tratto a spinta, ma non per tutti,

che conduce alla Sella Linguaggio della Forca.

Ci si butta giù, per il la vallone di Sambucito, il single track, con classico fondo terroso di faggeta è caratterizzato da

una pendenza accentuata,

“accoppiata vincente Presidente e Capitano”

reso più impegnativo per il fondo cedevole a causa delle piogge e perché sommerso da

fogliame. Più in basso la pendenza diminuisce,

si raggiunge un’area prativa nei pressi del rifugio Sanbucito,

posizionato tra monte Serra Alta e Serra Comune, “dove si trovano i resti di uno dei motori dell’aereo che la sera

del 30 marzo 1963, si schiantò sul monte Serra Alta“.

Con rammarico si prosegue, perdendo quota su una strada bianca, “una sorta di autostrada”, che non è il tipo di

discese che si addicono alla nostra filosofia, poco importa l’importante è essere in ottima compagnia, ed compenso si ha una panorama eccezionale.

Raggiunta la località Case Alfonsi, si prosegue lungo il percorso del Cammino Rovetano, un percorso a mezza costa a saliscendi, con “più scendi che sali”, come evidenzia il Capitano Alonzi, conduce a Sora. Procedendo dapprima su strada bianca e qualche rampa, si raggiunge uno slargo, dove si stacca il sentiero che sale all’Eremo di Sant’ Jan.

Poi si alternano tratti di sentiero e mulattiera sempre a saliscendi e benché il percorso sia stato ripulito di recente la vegetazione nei punti dove il sentiero è meno ampio si è già rimpossessata dell’ambiente.  Superato una frana e degli alberi sradicati, il sentiero diventa più ostico ed in alcuni punti trialistico, con fondo sassoso, dove i rilanci diventano faticosi. Percorrendo un tratto molto pietroso

si arrivati in prossimità di colle San Casto,

su cui si trovano i ruderi dell’omonimo castello, dove si apre una bella panoramica. Più avanti si prosegue su una

mulattiera sassosa che dopo averci sbatacchiato, raggiunge il centro storico di Sora nei pressi della cattedrale di S. Maria Assunta.

Concludendo: Giro panoramico ed allenante, salita per il rifugio Trombetta molto impegnativa, prima parte di discesa difficoltosa, poi banale su strada bianca brecciosa. Sulla seconda metà, gli strappetti e i continui saliscendi con qualche interessante tratto tecnico, sono sfiancanti e se si è a corto di energie sono problemi.

Le caratteristiche del percorso erano tali, tanto da risultare un buon banco di prova per l’e-bike MOTERRA LT1 di “BROS”.Trovandosi in molteplici condizioni limite, ha rispondendo molto bene, tant’è che Gianni ne è rimasto molto entusiasta.

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