Sprone Maraoni (Morolo – FR)

pubblicato in: Lazio, Lepini | 0

Lo Sprone Maraoni è una grande rupe sovrastante l’abitato di Morolo,il nome potrebbe far pensare ad un rituale di

stregoneria, che ha influito positivamente, con il resoconto del percorso, sull’articolo uscito sul periodico Mountain Bike Word, n° 180 del lontano agosto 2006, rimanendo poi nel dimenticatoio. Ultimamente dopo l’imbeccata del Capitano Armando dei Bikersorani CAI MTB, che sosteneva essere un percorso assolutamente da non perdere, concordi seguendo le sue orme, lo si è rispolverato e senza pensarci troppo, ci si è ritrovati a Morolo.

Il giro, mettendo in conto il recupero può iniziare da Gorga, mentre per la soluzione integrale, con partenza da Morolo, c’è da fare un bel po’ di asfalto per guadagnarsi l’ostico Maraoni (per analogia è identico al trail della Mentorella), in ogni modo le difficoltà tecniche, l’ambiente e i panorami ripagano abbondantemente.

Iniziando dal centro storico di Morolo, su strada secondaria poco transitata, si attraversa una zona collinare molto panoramica ed oltrepassato il paese di Sgurgola, si prosegue per Gorga.

Al quarto tornante, si devia su una mulattiera, che, non tanto per la pendenza quando per il fondo molto sconnesso, è poco pedalabile e vi consiglio di proseguire su asfalto per arrivare a Gorga.      Superato il paese di Gorga, si entra nel vivo, addentrandosi in un lussureggiante bosco disseminato di rocce, si

percorre una bella strada bianca, che man mamo con qualche bello strappetto si inerpica, raggiungendo la scenografica area prativa di fonte di San Marino, la cui conformazione calcarea naturale, a ridosso del pendio, ha le

sembianze paragonabili alle gradinate degli antichi teatri, dove Dany Wolf immortalala l’ultimo giro della suo Spettro Rosso.

Proseguendo su sentiero, che si snoda tra monte Alto e monte Pisciarello, in un alternarsi di bosco e radure, si rimane stregati per la varietà dei paesaggi attraversati.

Più avanti piegando a sinistra si risale un tratto nel bosco, con il sentiero per nulla individuabile, abbastanza sporco e poco ciclabile (unico tratto con difficolta di orientamento) dove occorre seguire con scrupolosità la linea gps.

Raggiunta una strepitosa mulattiera d’altura, sotto un bosco di maestosi faggi, sommersa in un tratto da una voluminosa quantità di foglie,

la si percorre fino giù ai piani di Lontro, caratteristici per la presenza di singolari ricoveri di pastori.

Arrivati alle pendici, lo Sprone Maraoni purtroppo è ricoperto da dense nubi, le condizioni meteo a differenza del mattino si sono guastate in anticipo. Nonostante la voglia di percorrere il breve pendio sassoso, per arrivare sul crinale sia tanta, rammentando il detto Morolano “Nebbia a Marauni, l’acqua ve a cunguni” (quando Maraoni è coperto da nebbia, piove a dirotto), con ponderatezza si decide di non compromettere la difficile discesa.

Senza perdere molto tempo, si salta in sella, si spronano le bighe e ci si butta giù sul fianco orientale Lepino verso valle Civita, confrontandosi con gli stretti tornanti, peculiarità del sentiero 21, belli ma difficili da percorrere, pare di

partecipare al festival del tornantino. Il tortuoso e complicato single track è un susseguirsi di tratti trialistici, con pietre

fisse, smosse, fondi sdrucciolevoli, drop, radici, gradoni, ostacoli con dislivelli positivi, il tutto insaporito con belle pendenze e l’alternarsi degli innumerevoli tornanti, molti chiusi a gomito, altri scavati nella roccia e svariati con la

presenza di scalini rocciosi a complicare le cose, che obbligano noi comuni mortali, che non apparteniamo alla categoria pro, a mettere spesso il piede a terra. Da cima a fondo il percorso non lascia tregua e quando si pensa di essere a buon punto, scrutando a valle tra il bosco diradato, al contrario ci si rende conto che c’è ancora molto da scendere

ed in compenso il trail si adira ancora di più. Non è il caso di scoraggiarsi, di tanto in tanto si incontrano anche brevi tratti flow, che danno la possibilità di recuperare. Con queste note tirando un sospiro di sollievo, ci si ritrova davanti ai resti del possente Castello Colonna,

entusiasti si attraversa la zona ztl di Morolo. Non sembra vero di aver fronteggiato Maraoni, non ci sono, né vincitori né vinti, solo tanta soddisfazione, quella di aver percorrono un altro strepitoso e impervio sentiero.

Nell’insieme la discesa dello Sprone Maraoni, risulta molto complessa, da non prendere sottogamba, va affrontata con consapevolezza, bisogna essere in buona forma fisica e per l’alto contenuto tecnico impone precisione di guida, una vera palestra di riding school per biker evoluti, amanti del grezzo, a cui farà provare forti emozioni.

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