Tra vari tentennamenti, l’uscita conclusiva della stagione sui monti Tiburtini, rilievi montuosi modesti solo per altitudine, non poteva concludersi al meglio, andando ad effettuare il new trail del Mulo Pazzo ritrovandosi a Tivoli presso il Tibur Trail Center.
Il Mulo Pazzo di recente realizzazione, si snoda sull’altura di Monte Sant’Angelo in Arcese (598 mt), la partenza in corrispondenza dei ruderi del Tempio della Dea Bona è molto superba, lungo e vario è un susseguirsi di flow, guarnito con drop naturali ed artificiali, nell’insieme è un trail straordinario.
Il tratto iniziale scende costeggiando il percorso di salita e preso un bel respiro, si scende a manetta fino al ripidone lingua di serpe. Superato ed in attraversata la sterrata, si prosegue su una parte più impegnativa, incontrano drop artificiali, alcuni rilevanti.
Una serie di curve ed un breve rilancio, porta alla parte centrale più tortuosa, con qualche gradone, per continuare a scendere senza interruzioni sino al fosso dell’arcese.
Trail da cima a fondo magnifico e divertentissimo, che sembra non finire mai.
Giunti al parcheggio si risale dalla parte opposta verso monte Ripoli (520 mt) ed ammirato il bellissimo panorama su Roma, senza ripensamenti per la discesa successiva, si opta per la Superintegrale, storica pista del T.T.C. ed in men che non si dica, ci si ritrova di nuovo giù al piazzale.
Coffee Break, poi ci si trasferisce verso quello che sarà il clou della giornata, alla volta del monte Catillo, che intrepido attende per farsi nuovamente affrontare sulle epiche Roccette. Raggiunto colle Lucco, si percorre un tratto flow ed usciti dal bosco, tra cespuglietti si aggira il versante orientale di colle Piano, dove tra rilanci e un eccezionale panorama sulla sottostante vallata ci si spinge sul crinale del Monte Giorgio, impegnando l’adrenalinico tratto delle Roccette. Sarà per l’ottimismo, per una maggiore sicurezza, quest’oggi sembrano più spianate.
Superata poi la filante Sughereta, si percorre l’ultima sessione con bella vista su Tivoli, serpeggiando sugli aspri tornantini sotto la Croce Don Nello, tra un insidia e l’altra, aimè viene fuori anche l’attimo di deconcentrazione, ma per buona sorte si riesce a recuperare.
La parte tosta del percorso è finita, si effettuano le ultime pedalate per rientrare, transitando per il centro storico.
Sintetizzando: il flow iniziale del percorso, avvicendato all’adrenalinico finale, fa sì che ne esce un bel giro godereccio, ideale per dare sfogo al divertimento, terminando così uno splendido anno di riding.
Un in bocca al lupo per un 2017 ricco di soddisfazioni ed emozioni!