Poiché si è sempre alla ricerca di nuove mete, ecco che i monti della Meta si presentano per una meta ideale. Area occidentale del PNALM, versante laziale, pendici del Monte Meta una delle cime più alte dell’Appennino abruzzese, dove situato su una balza della catena montuosa, si trova Picinisco, cittadina di origine medievale. E’ un panorama fantastico quello che si gode dal naturale balcone, la vista spazia su tutta la sottostante Valle di Comino. Un ulteriore cocktail di attrattive sono la panoramica strada che raggiungere Prati di Mezzo, località immersa in primavera-estate in un’immensa distesa di verde ed in inverno ricoperta da una coltre di candida neve, nota oltre come punto di partenza per numerose escursioni. In mountain biking ci si può dilettare tuffandosi nella valle ricca di faggi, fitti castagneti e boschi di querce, dove scorre tumultuoso il fiume Melfa, raggiungere la diga che crea il lago artificiale di Grottacampanaro e infine il caratteristico Borgo Castellone.
Il giro si intraprende da Borgo Castellone, bitumando su strada semi-ombreggiata, dopo aver superato il paese di Picinisco, si continua a salire di buona lena in direzione di Prato di Mezzo, la pendenza non è mai eccessiva, tranne un tratto intermedio, ma alla fine i 18 km si fanno sentire.
Qualche tornante sotto Prato di Mezzo, si apre una bella vista sulle sovrastanti cime della Meta e ci si gode appieno il paesaggio circostante. Si devia su strada bianca percorrendo un’area prativa e superata una sbarra si inizia a scendere su una mulattiera con fondo sgarrupato, dove si avvicendano brevi tratti sassosi.
In sottobosco, si giunge ad intercettare l’ingresso di un single track (tratto più insidioso), che scende in picchiata a valle, l’accesso si fa a spinta. Con fondo sconnesso si susseguono degli ostici tornantini, un tratto centrale con minor pendenza e degli altri tornanti con pendenza marcata finali.
Persa quota, in sella o ruzzolando, non importa, si arriva su un largo sentiero, che serpeggiando nel bosco, superando gradoni ed effettuando qualche tratto pedalato fa continuare a scendere. Raggiunta una strada bianca, la si percorre costeggiando il lago di Grottacampanaro, superando alcune gallerie, fino ad intercettare uno stretto sentierino sul lato dx.
Il single track con il fondo terroso flow, scende tortuoso verso il sottostante fiume Melfa, attraversandolo su un antico ponte romano. Continuando si percorre un tratto guidato, alternato da rilanci pedalati, il fondo smosso si avvicenda a terroso. Andando avanti si è costretti ad affrontare un inaspettato guado, che altro non è un abbondante flusso di acqua, che tracimando invade il sentiero per un centinaio di metri. Proseguendo il sentiero tra un’abbondante vegetazione, arriva al Borgo di Castellone dove il giro termina.
Il primo tratto di single track è risultato rovinato, molto impegnativo per la pendenza, ma a renderlo maggiormente ostico è la presenza dello spesso letto di foglie depositatesi sul suolo. Il rimanente è risultato più spassoso. La strada asfaltata che si percorre per Prato di Mezzo è con scarsissimo traffico veicolare.