Il tour sulla cresta del Monte Pellecchia, programmato da tempo con gli amici di BiciNatura, Enrico e Marco, a cui si sono uniti anche alcuni bikers del TTC ed il mitico Giangi, è un giro che in perfetto stile All Mountain ti conduce alla scoperta dei straordinari panorami che, a due passi dalla Capitale, i monti Lucretilli sanno offire.
Ci ritroviamo per la partenza a Civitella di Licenza, in località La Posta. Il tour parte dalla strada sterrata posta alla sinistra del Museo dell’Aquila Reale: dopo un invitante ma breve tratto di discesa, il percorso inizia subito a salire con una serie di tornanti con dislivelli sostenuti sino a raggiungere forcella di Licenza (1100 m). Affrontiamo anche degli inconvenienti tecnici alle bici brillantemente risolti da Federico Criscimanni di Bicidamontagna.com di Guidonia.
Dalla sella, abbandonando la sterrata, seguiamo le indicazioni per il pizzo Pellecchia: il sentiero CAI non è di semplice individuazione perchè sin da subito si percipesce che si inerpica in salita e non ti invoglia a seguirlo. Infatti da questo punto inizia il tratto a spinta; si risale da prima il versante meridionale in sottobosco, poi usciti allo scoperto, per raggiungere il Pizzo Pellecchia, ci si rende conto che non è più sufficiente spingere la bici e dato sia l’aumento di pendenza che la presenza di rocce sporgenti si è costretti ad iniziare la fase di portage, caratteristica del cicloalpinismo.
Raggiunto faticosamente il Pizzo Pellecchia, si apre da qua una vista panoramica e mozzafiato su tutto l’Appennino, fino ad incrociare anche la cima ancora leggermente innevata del Corno Grande del massiccio del Gran Sasso. A questo punto si deve affrontare la cresta per arrivare dal Pizzo alla Cima del Pellecchia.
Si continua con un saliscendi, molto fatto a spinta nel sottobosco e solo nella parte finale, a partire dagli ometti di pietra (cumuli di sassi che indicano la direzione verso la cima), leggermente pedalabile.
Arriviamo nel punto più elevato del Monte Pellecchia ed incontriamo un folto gruppo di escursionisti.
Dopo una meritata tregua, finalmente si comincia a scendere sulla larga dorsale raggiungendo i Pozzi della Neve, per poi impegnare il sentiero 309 che (non facile da individuare) scende sul versante opposto. Un trail, inizialmente con fondo terroso, poi misto smosso con ghiaia grossolana e con tornantini in appoggio finali, esce su una sterrata. Breve salita, poi dal valico tratto veloce fino al Casale Bruciato, per deviare poi a dx su una pista erbosa effettuando l’adrenalinico e divertente single track che passa in località Ara degli Scifi.
Il fondo terroso, a tratti smosso con roccia frantumata, in questo periodo ricco di sorgivo, con canalette scavate dall’acqua, viscido a tratti e con bei pozzangheroni, non è mai banale, un ultimo tratto cementato raggiunge il punto di partenza.
Nel complesso giro all mountain per eccellenza, dove spicca la tecnica del portage. Indubbiamente uno degli itinerari ad anello più panoramici dei Lucretili, la ricompensa per quest’avventura non è tanto data dalle discese, quanto dagli splendidi scorci
panoramici, che si godono percorrendo l’aspro sentiero di cresta.
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