Formello trails – Macchia di Sacrofano e Valli del Sorbo

pubblicato in: Lazio, Parco di Veio | 0

Parco di Veio, nell’estesa Macchia di Sacrofano-Monte Musino, attraverso colline e pascoli del sentiero delle Porcinete, fino alla Valle del Sorbo che offre un particolare paesaggio naturale.

L’elemento che contraddistingue Formello sono i suoi flow-trails, curati dagli amici locali di MTB Formello, percorsi perlopiù meno accidentati, dove è possibile lasciar scorrere la mtb, percorrendoli in base al proprio livello tecnico, questo tuttavia non significa che si gira su tracciati banali o turistici, anzi tutt’altro, non mancano passaggi peculiari di una certa identità. Pertanto giornata infrasettimanale, reduci dalle sgarrupate sui Lucretili, i tracciati di Formello calzano a pennello.

Partendo dal paese, si giunge nei pressi della macchia di Sacrofano e intravedendo indicazioni di spicco, si comprende che si andranno a percorrere tracciati consistenti.
Si esordisce con: la Volpe, trail vario, con rilanci, curve ben sagomate, ripidoni, e drop considerevoli, questi con possibilità di essere superati lateralmente. L’avvertimento è di non farsi prendere dalla fregola, perché un’eccessiva velocità potrebbe giocare brutti scherzi, facendo rimanere accalappiati in qualche trappola!

Riguadagnando quota, si continua con lo Scoiattolo, trail che esalta il flow, dove si trovano in sequenza un’infinità di rampette per salti ed una caratteristica sponda artificiale in legno, un bel lavoro svolto dai trail building locali MTB Formello e Bike Trade, che nulla hanno lasciato al caso.

Proseguendo si corre giù con il tratto del Cinghiale, con curve in appoggio, dove si segnala un drop molto cospicuo.

Al termine si risale e ci si può sbizzarrire, scegliendo di replicare, o in alternativa, passando per il sentiero della Porcineta, raggiungere la Valle del Sorbo, dove si trovano, altri tre eccezionali tracciati, che in comune hanno partenza ed arrivo: il Pungitopo, il Falco e la Tartaruga (qui i local non hanno badato a spese, a differenza di località dove, pare che vogliano vietare certe attività, “addirittura alle bici adattate alla pratica della mountain bike”, Boh!!!).

Effettuato il trasferimento, si continua sul Pungitopo, un trail guidato, caratterizzato da tratti a saliscendi, rilanci, ripidoni e qualche bel gradone. Tratto da non sottovalutare perché ci si può pungere!

A conclusione si opta per la Tartaruga, un trail su fondo compatto dove ci sono consistenti pendenze e grossi ripidoni, scendendo infine, si sceglie la variante del Canyon, una caratteristica forra, anziché percorrere i Toboga.

Il Falco lo si è tralasciato, non perché non ne valeva la pena, sicuramente sarà motivo di ritornarci per un’altra scappatella!
In bocca al lupo da mtballmountain!
(31 marzo ’16)
Ci si discolpa, se nella scarna descrizione vi è qualche inesattezza, ma è non è semplice ricordare tutti i particolari del giro.
Effettuare percorsi che siano correlati alla propria abilità tecnica, tali da poterli affrontare in sicurezza.

Video: Actioncam Emanuele leprotto Daniele