Miralago Turano trail (lago del Turano)

pubblicato in: Lazio, monti Carseolani | 0

C’è un famoso detto popolare che recita, quando arriva San Clemente (23 nov.) già l’inverno ha messo un dente, è quasi la fine del mese e dell’autunno e secondo il proverbio l’inverno mette il primo dente. Da qui a poco arriverà il gelido inverno. Pertanto approfittando della festa patronale infrasettimanale, sfruttando la soleggiata giornata autunnale, complice il lago del Turano che offre un concreto spunto per un uscita stile all mountain, si va alla volta dei monti Carseolani, sul confine Laziale e Abruzzese, a provare il Miralago trail, uno dei tanti scovati dai ragazzi di Carsolibikezone Carsoli, che stuzzicava l’appetito da quando Riccardo ne avevano parlato.

Percorrendo la via Turanense in direzione dei paesi di Ascrea e Paganico Sabino (RI), si parcheggia al Km 28.800, Loc. Palacese.
L’itinerario inizia in prossimità del Hotel Miralago Turano, dopo aver attraversato il ponte, su sterrata si costeggia il lago dalla parte opposta, continuando poi in salita, su strada asfaltata si superano le frazione di Pietrasecca e Montorio in Valle.
Raggiunto un bosco di conifere si percorre la strada forestale che ricalca l’itinerario del Cammino di San Benedetto (www.camminodibenedetto.it).
I tratti di salite non sono lunghi, ma il succedersi di saliscendi brecciosi con duri strappi a volte da fare a spinta alla fine sono faticosi. Immancabile è l’intenso profumo di resina che si respira, un vero toccasana.
Un ultimo funeste strappo fa uscire su una radura sotto l’altura del monte Faito e deviando nettamente a destra si percorrono gli ultimi metri della pineta per passare alla faggeta.

Il percorso comincia ad essere poco evidente, tantoché l’inizio della discesa non è dei più invitanti, la quantità di foglie non lascia intravedere il sentiero, pertanto si procede, per circa 400 m. cercando di non scostarsi molto dalla traccia GPS, fino al raggiungimento di una radura più in basso.
Finalmente si entra su un sentiero più evidente abbastanza flow, che continuando nel bosco raggiunge Pratomela, un’area prativa al cospetto del lago del Turano, dove ci si ferma a riprender fiato ed ammirare il panorama, lo sguardo viene rapito dal lago, dal monte Cervia e dai paesi sottostanti.

Inizia ora, la parte più peculiare del percorso, una discesa mozzafiato su una straordinaria pista. Subito ci si può concedere di scegliere facili linee prative a vista o entrare nella scassata mulattiera, con rocce e gradoni.
Perdendo quota il divertimento è assicurato, il percorso è intervallato da restringimenti, si freccia superando tratti flow e tratti più impegnativi con drop naturali, si oltrepassa una zona con vegetazione di pino mugo.

Nella parte finale il single track è ancora più accattivante, si alternano tratti con fondo sassoso, tratti con fondo roccioso scavato dall’erosione dell’acqua e tratti con fondo smosso.
La discesa è stata resa alquanto più difficoltosa dal fondo umido e da un lieve strato fangoso nella parte centrale, non ci si è fatto mancare nulla!
Ah, ops, un bel gradone roccioso molto alto e viscido, il cui passaggio risulta semplice se fosse secco, lo si schiva per evitare un eventuale over the bar, che purtroppo segna anche game over, poche centinaia di metri e si è al punto di partenza.

Sintetizzando, giro contenuto per distanza, ma super concentrato per tecnica, con panorami eccezionali, un must dell’All mountain tanto da soddisfare i palati più esigenti.

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